Torna l’ora solare e la nostra mente rischia di essere messa a dura prova.
Torna l’ora solare
Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle 3:00, si dovranno spostare le lancette indietro di un’ora. Se domenica mattina avremo la fortuna di dormire un’ora in più, il cambio porterà giornate più corte e buio prima la sera. Oltre alla malinconia dovuta allo sprofondare nella stagione fredda, nei giorni seguenti, qualcuno potrà accusare qualche fastidio come insonnia e stanchezza. Ma non solo.

Nelle scorse ore, Massimo Di Gianantonio, Presidente eletto della Società Italiana di Psichiatria e docente della stessa materia presso l’Università di Chieti, ha lanciato un vero e proprio allarme. Di Gianantonio ha definito il cambio dell’ora “un attentato”, “una minaccia al mantenimento fisiologico del ritmo circadiano”, che potrebbe metterci in ginocchio.
Ora solare, a rischio i non resilienti
Chi rischia? Secondo il luminare, le persone si dividono in due categorie: quelle con apparati mentali più fragili e quelle più forti, definite deficienti e resilienti: il primo gruppo sarà in grado di superare brillantemente la modifica oraria, il secondo presenta già un deficit provocato da stress e stanchezza e potrebbe subire il cambio, accusando il colpo.
In altre parole, vivranno il cambio dell’ora al meglio tutti i resilienti. Resilienza è letteralmente la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi; in psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Compromesso il ritmo circadiano

Per quanto riguarda l’attività cerebrale, il ritmo principale è quello circadiano, che alterna il sonno e la veglia alle fasi di luce e buio.
Durante il sonno si realizzano delle fondamentali attività restaurative e integrative delle energie, che sono state spese durante la giornata, quindi un corretto ritmo circadiano è il più importante metro di misurazione delle condizioni di salute o di stress di un essere umano.
Se questo si interrompe, si altera, si hanno delle conseguenze dal punto di vista del funzionamento psichico: quelle connesse a un sonno che diventa non più ristoratore, con sonnolenza, affaticamento, difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria, diminuzione della motivazione a intraprendere percorsi psichici e portarli a conclusione, difficoltà di sintesi.

Il nostro cervello, che è multitasking, per fare sintesi su tante cose ha bisogno di tanta energia mentale che può venire meno con un ritmo circadiano “aggredito”.
Massimo Di Gianantonio
E voi vi ritenete persone resilienti? Credete che potrete superare indenni il cambio dell’ora della prossima notte?